Vini vulcanici
Una delle categorie che in questi ultimi anni sta emergendo con maggior successo è quella dei vini vulcanici.
L’Italia, un Paese vulcanico
La geografia dei vulcani si estende su tutto il Paese. I territori vulcanici coprono circa il 9% della superficie della penisola, andando da Nord a Sud, dal Veneto alla Sicilia.
Quelli del settentrione sono stati per lo più vulcani attivi milioni di anni fa, quando al posto della Pianura Padana c’era il mare: molte di queste formazioni erano infatti sottomarine. Il sud Italia invece è l’area del Paese in cui l’attività vulcanica è ancora presente, dal Vesuvio, Etna, Stromboli e Vulcano, ma è anche terra di vulcani oramai spenti, come il Vulture in Basilicata.
La presenza di un cratere attivo o spento determina il cosiddetto “effetto vulcano”, che dà origine a suoli fertili, ricchi e capaci di esprimere vini diversi da quelli che potrebbero formarsi su terreni calcarei o di natura alluvionale.
Vini vulcanici nati dai suoli minerali
Grazie alla loro caratteristica sabbiosa, con ceneri molto fini e particolarmente permeabili, i terreni vulcanici hanno tutto quello che serve per ottenere uve di grandi qualità. Essendo particolarmente ricchi di fosforo, di magnesio e di potassio, donano ai vini caratteristiche uniche in termini di personalità, complessità, finezza e longevità.
Parliamo perlopiù di vini bianchi vulcanici, caratterizzati da una sapidità difficilmente raggiungibile in altri suoli, e soprattutto da grandi mineralità, acidità e capacità non comuni di invecchiamento.
I vini vulcanici prodotti da Enoitalia
Ai vini provenienti dai terreni vulcanici Enoitalia ha dedicato una linea, Dal Vulcano, capace di raccontare il calore del Sud.
Nella gamma sono presenti un Fiano Beneventano IGT, vino bianco fresco e armonico con una buona persistenza, e un Aglianico del Vulture DOC, un vino rosso rubino di notevole spessore, con tannini maturi e finale lungo.